In questa pagina parlerò brevemente di quegli autori o di quei singoli testi che, a mio avviso, meriterebbero di essere ripubblicati (quando si tratta di opere ormai irreperibili sul mercato) o tradotti per la prima volta in lingua italiana.
Máirtín Ó Cadhain
Máirtín Ó Cadhain è l'autore di uno dei più importanti romanzi irlandesi del XX secolo, Parole nella polvere, pubblicato in italiano dalle Edizioni Lindau nel 2017. Costituito interamente da dialoghi, senza alcun ricorso al discorso indiretto, il testo è un rimarchevole esperimento letterario che affida appunto al dialogo il compito di mostrare la complessità della mente umana. I personaggi vengono identificati dai loro peculiari modi di dire e di rapportarsi agli altri, e la cultura orale, oltre a porsi come specchio della storia di una comunità, diventa strumento di indagine delle singole identità personali. La traduzione dall'irlandese all'italiano, com'è ovvio, presenta notevoli difficoltà - specie se si ha a che fare con un irlandese ricco di arcaismi e giochi di parole, qual è quello di Ó Cadhain. Ma la presenza di opere di cui esistono già le versioni in lingua inglese è un innegabile vantaggio che chi volesse cimentarsi in ulteriori traduzioni. Per cui sarebbe davvero stimolante poter leggere in italiano raccolte di racconti quali The Road to Brightcity (1981) e The Dregs of the Day (2019), in cui l'autore affida alla lama affilata della forma breve temi già presenti in Parole nella polvere.
Annie Proulx, Heartsongs and Other Stories
Capita spesso che le opere prime di autori importanti non vengano tradotte in altre lingue oppure che giò avvenga solo dopo la consacrazione dell'autore a livello mondiale (Danza delle ombre felici di Alice Munro, ad esempio, è stata tradotta in italiano solo dopo l'attribuzione del Premio Nobel a questa autrice). Non fa eccezione la scrittrice statunitense Annie Proulx, che ha saputo indagare in modo mirabile le solitudini e le relazioni umane nell'America profonda, tra agricoltori, allevatori di bestiame, rancher e cowboy, senza mai nemmeno sfiorare i cliché del genere western (mi riferisco a romanzi come Cartoline, Quel vecchio asso nella manica o ai racconti contenuti nei tre volumi delle Storie del Wyoming). Per cui, sia per la sterminata ricchezza lessicale che la Proulx dimostra sempre di padroneggiare sia per l'ovvia constatazione che le opere d'esordio contengono spesso, magari in fase embrionale, i temi che diventeranno poi caratteristici di un autore, sarebbe lodevole se qualcuno provvedesse a tradurre in italiano Heartsongs and Other Stories, la sua prima raccolta di racconti.
Thomas Clayton Wolfe, Il fiume e il tempo
Ann Beattie
Nonostante sia una delle protagoniste dello stile minimalista americano,
Ann Beattie è quasi assente nel panorama editoriale italiano. Di suo è stato
tradotto molto poco. A parte il bel romanzo d'esordio, Gelide scene d'inverno (Chilly
Scenes of Winter, 1976), recentemente pubblicato in Italia dalla Minimum Fax, l'unico suo altro libro presente in un catalogo editoriale italiano è Tutto a Posto (Falling in Place, 1981), pubblicato nel 1982 dalla Sperling&Kupfer e ormai quasi introvabile. Capire il motivo di questa lacuna non è facile,
visto che si tratta di una scrittrice che, nel mettere in scena il brusco
ritorno alla realtà dopo i sogni e gli incubi del Sessantotto,
ha sempre messo d'accordo pubblico e critica, perlomeno negli Stati Uniti. Ma
in ogni caso è un vero peccato che i lettori italiani non possano contare sulle
traduzioni di romanzi quali Picturing
Will (1989), Another You (1995) o di raccolte di racconti come Distortions (1976), The
Burning House (1982) e Where You'll Find Me (1986), tutti
testi che, qualitativamente parlando, possono essere accostati alle opere di
John Cheever o di Raymond Carver.
William Golding
Conosciuto e frequentamente citato soprattutto per il suo celebre Il signore delle mosche, William Golding, Premio Nobel per la Letteratura nel 1983, è in realtà autore di vari romanzi incentrati sul tema delle complesse e conflittuali relazioni che si determinano tra gruppi umani diversi o all'interno degli stessi. In tal senso di grande interesse è la recente riproposizione da parte della Mondadori de Il destino degli eredi (titolo originale: The Inheritors, 1955), in cui la vita comunitaria dell'uomo di Neanderthal, e il suo successivo drammatico incontro con il più progredito Homo Sapiens, sono presentati attraverso l'inconscio dei Neanderthal, ancora lontani dall'elaborare un linguaggio verbale utile come strumento di comunicazione. Ci sono però altri testi di Golding, quali La folgore nera, La piramide, La guglia che, pur essendo importanti per comprendere il carattere unitario della sua opera, sono oggi introvabili o reperibili solo in rare (e malridotte) pubblicazioni degli anni Cinquanta o Sessanta. Per cui penso che la riproposizione di tali libri sarebbe gradita a più di un lettore.
Daniele
del Giudice, Nel Museo di Reims
Scrittore colto e dallo stile molto personale, Daniele
del Giudice ha saputo creare, fin dal suo primo romanzo, Lo stadio di Wimbledon (1983), un particolare e felice connubio tra
narrativa e filosofia. Nel 1988 l’autore ha pubblicato con la Einaudi il racconto singolo Nel Museo di Reims, incentrato sulla
figura di un uomo che, ormai prossimo alla cecità, visita le varie sale del
suddetto museo cercando di imprimere nella memoria quel po’ che i suoi occhi
sono ancora in grado di vedere (specie in relazione ai dettagli di uno
specifico quadro). Il testo è ormai introvabile anche nelle librerie
specializzate in volumi rari e usati e, sebbene sia disponibile in versione
digitale, proprio per la sua natura di racconto singolo, di piccolo libro da
collezione, meriterebbe di essere ripubblicato.
Austin
Wright
Dello scrittore statunitense Austin Wright è stato
tradotto in italiano un solo romanzo, l’intenso e disorientante Tony & Susan, pubblicato dalla Adelphi nel 1994 (l’originale
versione inglese è dell’anno precedente), da cui il regista Tom Ford ha poi
tratto lo splendido e altrettanto inquietante film Animali notturni (2016). Considerando l’originalità del testo,
sarebbe un’iniziativa interessante se, nel quadro della riscoperta della
letteratura americana contemporanea in atto ormai da vari anni, qualcuno decidesse di far tradurre in italiano anche gli altri romanzi di Wright come,
per citare solo i più recenti, After
Gregory (1994), Telling Time
(1995) e Disciples (1997), tutti meritevoli di considerazione.
Rosalie
Kingsmill Fry
Rosalie Kingsmill Fry è stata una scrittrice canadese,
di solito confinata nella categoria degli autori di favole. L’originalità delle
sue storie e la conoscenza dei luoghi e delle culture in cui sono ambientate,
però, rende degni di nota vari suoi libri, ed è un vero peccato che neanche uno
di essi sia mai stato tradotto in italiano. In particolar modo sarebbe un
regalo gradito a molti lettori poter finalmente leggere in italiano il suo Child of the Western Isles (1957),
ambientato tra le piccole isole della costa Ovest dell'Irlanda. Il testo, ripubblicato nel 1959 col
titolo The Secret of the Ron Mor Skerry,
è stato poi portato al cinema dal regista John Sayles nel riuscito film Il segreto dell’isola di Roan (1994).
Una prima traduzione potrebbe creare interesse attorno a una produzione
letteraria ancora tutta da scoprire.
Nessun commento:
Posta un commento