CREPE
Il mio racconto Crepe, finalista del Premio "Racconti di Mille Parole" (2024), è stato pubblicato dalla Raffaelli Editore nell'antologia del concorso letterario
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Combustioni spontanee
Il mio racconto Combustioni spontanee, finalista del Premio Il Giardino di Babuk - Proust en Italie (2021), è stato pubblicato in ebook nell'antologia del premio. Il download dell'antologia è disponibile al seguente link: https://www.larecherche.it/librolibero_ebook.asp?Id=251
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Il dono della parola
Premio Il
Racconto nel cassetto – Città di Villaricca 2016
Il mio racconto lungo Il dono della parola,
vincitore del Premio Il Racconto nel cassetto - Città di Villaricca 2016, è
stato pubblicato in ebook nell'antologia Il dono della parola (Edizioni
CentoAutori, 2018).
Manlio Leccesi è un anziano scrittore, dotato di uno straordinario talento. Ha dedicato la vita al perfezionamento stilistico della propria arte, senza preoccuparsi di dare alle stampe neanche uno dei romanzi realizzati nel corso degli anni, e quando si presenta alla porta della casa editrice del direttore Alfio sembra solo uno strambo e taciturno letterato. L’anziano non parla, si esprime solo a cenni o con brevi frasi appuntate su un block-notes e, all’interno della casa editrice, il suo unico interesse pare rappresentato da uno dei redattori, un uomo di mezza età che, a sua volta, ha fatto della lettura il perno della propria esistenza. Asprezze caratteriali, scelte radicali, attese, rifiuti, sacrifici: uno speculare filo invisibile comincerà a emergere dal passato dello scrittore e del redattore, che si troveranno via via coinvolti in un drammatico confronto, all’inizio criptico e sotterraneo, ma poi sempre più dichiarato e comprensibile. E per venirne a capo, per comprendere davvero ciò che li rende tanto simili, i due dovranno scendere tra i labirinti della scrittura, tra le sue finzioni, i suoi tranelli e la sua capacità di influenzare il destino degli esseri umani.
Manlio Leccesi è un anziano scrittore, dotato di uno straordinario talento. Ha dedicato la vita al perfezionamento stilistico della propria arte, senza preoccuparsi di dare alle stampe neanche uno dei romanzi realizzati nel corso degli anni, e quando si presenta alla porta della casa editrice del direttore Alfio sembra solo uno strambo e taciturno letterato. L’anziano non parla, si esprime solo a cenni o con brevi frasi appuntate su un block-notes e, all’interno della casa editrice, il suo unico interesse pare rappresentato da uno dei redattori, un uomo di mezza età che, a sua volta, ha fatto della lettura il perno della propria esistenza. Asprezze caratteriali, scelte radicali, attese, rifiuti, sacrifici: uno speculare filo invisibile comincerà a emergere dal passato dello scrittore e del redattore, che si troveranno via via coinvolti in un drammatico confronto, all’inizio criptico e sotterraneo, ma poi sempre più dichiarato e comprensibile. E per venirne a capo, per comprendere davvero ciò che li rende tanto simili, i due dovranno scendere tra i labirinti della scrittura, tra le sue finzioni, i suoi tranelli e la sua capacità di influenzare il destino degli esseri umani.
Il museo degli insetti
Premio Antonio Fogazzaro 2015
Il mio racconto Il Museo degli insetti, vincitore del premio letterario Antonio Fogazzaro 2015, è stato pubblicato nell'antologia Fate, eroi, corsari realizzata dalla casa editrice NewPress. Riporto con piacere la motivazione con cui la giuria del premio (composta da Gianmarco Gaspari, Giovanni Cocco, Gian Paolo Serino, Linda Terziroli e Andrea Vitali) si è espressa:
"Meta-rappresentazione. Una rappresentazione ben scritta, reale e surreale, dentro la rappresentazione narrativa. Il Museo degli insetti vede incontrarsi il mondo dei bambini, attraverso gli occhi curiosi del piccolo Marco, e il mondo dei grandi, adulti e professori, che cercano di ostacolare le gite al Museo dei giovani ragazzi. Ma che cosa è il Museo degli insetti? Una sorta di biblioteca proibita, dove gli attori sono insetti, coleotteri che fanno capitomboli e mettono in scena i classici della letteratura, in una grande metafora della vita e della via della conoscenza, che i giovani devono intraprendere, non senza difficoltà e in maniera del tutto originale".
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La voce esteriore delle cose
Il mio racconto lungo La voce esteriore delle cose è stato selezionato dalla casa editrice Montag per essere inserito nell'antologia Poker (2014).
Nel Borgo, un'isolata località di campagna, la vita trascorre tra le
fatiche e le certezze del lavoro nei campi. La quotidianità è scandita da
un'unica voce, quella del dovere e del sacrificio, e niente sembra avere il
potere di metterla in discussione. L'arrivo di un uomo riservato, colto e pieno
di libri cambierà tutto. Una seconda voce prenderà forma e, un po' alla volta,
si sovrapporrà alla prima, mettendone in evidenza limiti, fragilità e
approssimazioni; e man mano che il confronto si farà più stringente, diventerà
sempre più doloroso scegliere. Perché tutte le cose vivono nella continua
tensione tra due voci: squillante, esteriore e di superficie la prima, grave,
interiore e di profondità la seconda. E anche se a prima vista possono sembrare
ben distinte l'una dall'altra, riuscire a riconoscerle può rivelarsi talvolta
molto difficile.
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