Raccolte di racconti


A mille parole di profondità

Edizioni Macabor - 2018 -



Estensione della quarta di copertina:

Imitazione, comunicazione, ricordo, ossessione, corrispondenza, giudizio, esternazione, espediente commerciale: la scrittura può essere molte cose, specie in un periodo in cui le nuove tecnologie ne ridisegnano parametri e confini. Eppure, è la sua impronta umana quella che continua a destarci curiosità e meraviglia. In questi dieci racconti, la scrittura – la più grande lente d’ingrandimento di cui a tutt’oggi disponiamo – entra in contatto con la complessità delle relazioni umane e con la mutevolezza della realtà. Nella sua veste di strappo o rammendo, tormento o riappacificazione, essa compie il suo lavoro di sempre: ci conferma cose di cui eravamo già a conoscenza, ci chiarisce idee che avevamo appena abbozzato, ci svela panorami del tutto imprevisti; e infine, a volte per un solo attimo, ci lascia intravedere pensieri e sentimenti che non riescono ad affiorare del tutto in superficie. Perché, come cantava Leonard Cohen in uno dei suoi brani d’amore più intensi, c’è sempre qualcosa “che abbiamo scordato di fare, a mille baci di profondità”.

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Scritto sulle labbra 
0111Edizioni - 2011 -



Quarta di copertina:

Sei racconti che esplorano la mente, le sue difese e le sue trappole. Sei storie che toccano il tema del dolore e quello delle "distanze" con cui, giorno dopo giorno, cerchiamo di allontanarlo o mascherarlo. Sei voci sospese tra il dialogo e il monologo che ci ricordano come, al di là di tutti gli sforzi possibili, ciò che è stato ci accompagnerà per sempre e, incurante dei nostri stratagemmi, continuerà a reclamare a gran voce un posto in prima fila.

Il racconto di apertura del libro, La notte del giudizio, ottenne il secondo posto nel premio letterario Luigi Antonelli-Castilenti (edizione 2004). Riporto con piacere il giudizio con cui la giuria tecnica, quell'anno presieduta da Walter Mauro, si espresse: "La notte del giudizio di Luca Ragazzini è la progressione di un allucinante confronto Padre/Figlio che via via, nel corso dell'avvincente referto, assume l'aspetto e i contorni di un vero e proprio viaggio alle radici del male che coinvolge gli uomini senza lasciare loro molte uscite di sicurezza. Il racconto si distende così lungo l'arco di crinali in bilico tra fantasia e ragione, in cui la lucidità stessa offre spunti per forme acute di straniamento che colpiscono per la razionalità dell'eloquio e al contempo per la capacità dell'autore di condurre il lettore verso spazi molto intensi di partecipazione umana. Tutto questo si avvale di una scrittura molto sorvegliata a attenta, frutto di una specifica meditazione sui destini dell'uomo".


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